PORFIDO GRIGIO
Quanta polvere nella cava di porfido
la mazza batte sul masso
piano, più forte ancora,
si sfalda…
Ricomincio a battere
il suono metallico del cuneo
copre il gracchiare stridulo della cornacchia
che nel cielo, limpido e azzurro,
volteggia alta e arrogante.
Il sole infuocato brucia la pelle
è l’inferno in terra per un pezzo di pane.
Mi fermo un momento, devo bere,
ho bisogno di acqua fresca e pulita
come questo cielo che attraverso il mio corpo
si congiunge alla terra coprendola
in un piacere irreale.